mercoledì 25 aprile 2012

COMPAGNO DI CAMERA

    Mi stava davvero sulle balle. Quando mi parlava non stavo nemmeno a sentirlo.
    - Ma siete mai andati a Parigi?
    Non ce la feci e gli dissi:
    - Io sono andato a Parigi che tu stavi ancora a poppare il latte di mammuccia.
    - Esagerato, come al solito.
    Mi faceva innervosire e basta, così, come al solito, non gli risposi più.
     Voleva dirmi qualcosa di brutto e come al solito la prendeva alla lontana.
    - E se sai dov'è Parigi perchè la tua tipa ci è andata da sola?
    - La mia tipa?
    - Già la Tea, non ci stai più insieme? Che peccato, una figona come lei. Ci hai perso molto... Lei nulla...
   Io mi alzai dal letto e gli dissi a muso duro:
   - Ma che minchia stai dicendo?
   - Ah, vedo con piacere che non ne sai niente.
   - Perchè tu che ne sai?
   - Abbastanza. E' andata a Parigi e tu non l'hai accompagnata.
   Io allora mi rivestii e misi le mie 3 cose nella mia valigia. Non sarei stato un minuto di più compagno di camera di un bastardo di quella portata.
    - Sono andati con le femministe del collegio di via Modena a raccogliere qualche bel fiore del male del grande Baudelaire. - disse e si mise a ridere.
   - Chi si innamora è sempre un idiota. - disse ancora.
   Io me ne andai senza dirgli più niente.
   Gli innamorati idioti. Forse aveva ragione, come tutti i più grossi bastardi. Comunque lui andava avanti a smanettamenti e non credo che fosse così furbo come voleva dare a intendere.
GD ANGELILLO
http://www.books.google.com/
   

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