giovedì 19 aprile 2012

L'ORSO E LA BIONDA

Il vecchio Orso si tolse la pelliccia e rimase solo con la sua dentiera che non spaventava più nessuno ormai. Sotto aveva solo una massa di muscoli flaccidi. Aveva una panza così grossa che forse erano anni che non riusciva più a vedersi il pisellino. Aveva davvero un'aria da tregenda.
   - Guarda che ti denuncio. - mi disse.
   - Il motivo? - gli chiesi.
   - Non c'è motivo.
   Allora si alzò e si avventò su di me come un grosso armadio che cadeva. Ma io non ero così pivello come credeva lui. Almeno non da rimanere allo stesso posto di prima con lui che mi crollava addosso.
   Quando si ritrovò per terra e io in piedi al suo fianco quasi non credeva ai suoi occhi. Si alzò infuriato e offeso per quello che riteneva un affronto da parte mia per non lasciarmi menare come aveva preventivato lui.
   Allora presi una sedia e l'alzai per farlo desistere dal suo proposito di rissa.
   - Ti spacco. - mi disse.
   Non si era ancora del tutto alzato e allora io gli sfasciai la sedia con tutta la mia forza sulla testa. Benchè fosse grosso e abbastanza ben nutrito si afflosciò su se stesso come un pallone che perde abbastanza aria.
   Non gli avevo fatto assolutamente niente. Forse mi aveva preso per qualche altro. Chissà. 
   La sua tipa a vederlo steso a terra svenuto ebbe un mezzo sorrisino. Era una bionda che sembrava aver fatto 500.000 film d'avventure sulla tangenziale est di Milano.
    - E' proprio un gran pezzo di merda. - disse quella, come commento a tutto il mondo.
   Io me la filai, perchè in quel posto manco ci volevo entrare.
GD ANGELILLO
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