Il vecchio Ernesto.
Il vecchio Ernesto era quel vecchio scrittore che tutti frequentavamo alla cadente Statale per averci delle dritte su come andare alle case editrici e sputtanarci alla grande.
Ogni tanto ci andavo anch'io. Così tanto per passarci un pò di tempo. Sentire qualche cazzata, ridere un pò, e mettersi di sbieco in buonumore così a buonmercato.
Ernesto Rosenbaum era un sapiente che leggeva il Talmud nei suoi 127 volumi di 1000 pagine ognuno. Suonava pure un piano dipinto sul suo tavolo di legno. Noi non la sentivamo la musica perchè il nostro spirito era sordo e per di più addormentato, ma lui che riusciva ad ascoltare perfino la musica delle stelle, sì che la sentiva.
Era capace di parlarci di Spinoza per ore intere di seguito. Una volta Superbone gli portò per scherzo una pianola elettrica e , dannazione!, la sapeva suonare benissimo.
Non era un sicofante sparaballe, questo era sicuro. Una volta, sempre lo stesso Superbone, gli tirò una martellata sul piano dipinto e il soffitto urlò come un dinosauro che gli avessero tagliato la coda.
Io con le cose che mi disse su Spinoza in una sera ci ho scritto un libro di 500 pagine.
Una sera ci disse che in gioventù aveva litigato a Parigi con il giovane Sartre enumerandogli uno per uno i 37 errori di etica del suo ultimo libro. Sartre per riprendersi da quello smacco scrisse un romanzo su un intellettuale fallito.
"Tutta la vita di un uomo non è altro che un singolo giorno di Pasqua", ci disse un giorno.
- Cosa vuoi dire? - gli chiesi.
- Siamo di passaggio ma come in una grande festa. - disse lui e mi sorrise.
Assomigliava come una goccia d'acqua al pittore tedesco George Grosz, solo un pò più vecchio.
GD ANGELILLO
http://www.books.google.com/
lunedì 23 aprile 2012
LA LUNA GIRA IL MONDO E VOI DORMITE
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